1. 46 22 Ottobre 2016 MILANO FINANZA I VOSTRI SOLDI IN GESTIONE D omanda. Il fondo pensione può fare qualcosa se il datore di lavoro non versa i contributi? Risposta. Il fondo ha comunque la facoltà, ma non anche l’obbligo, di agire per il ripristino dell’inte- grità della posizione di previdenza complementare dei propri iscrit- ti. Va evidenziato che lo schema generale di statuto dei fondi ne- goziali, all’articolo 8 comma 9, prevede che in caso di omissione o ritardo nel versamento contributi- vo, il datore di lavoro sia tenuto a reintegrare la posizione dell’ade- rente maggiorata dell’eventuale incremento percentuale della quo- ta del fondo registrato nel periodo e a risarcire al fondo le eventuali spese. Inoltre, i singoli statuti dei fondi possono prevedere ulteriori sanzioni, ad esempio gli interes- si di mora. D. Come si comportano i fon- di? R. Secondo una ricerca Mefop la maggior parte dei comparti pre- vede la restituzione delle somme corrispondenti all’eventuale riva- lutazione della quota che l’iscritto non ha potuto conseguire a causa del mancato investimento e degli interessi di mora. L’analisi delle prassi attivate dai fondi pensione registra poi un notevole numero di fondi negoziali che hanno svi- luppato procedure interne di invio periodico di solleciti di pagamento. Qualche fondo negoziale prevede poi azioni di recupero per decreto ingiuntivo raggiunta una soglia minima di vuoto contributivo. D. Cos’è il fondo di garanzia aperto presso l’Inps? R. È un istituto che interviene nel caso in cui le prestazioni di vecchiaia e superstiti dovute da una forma pensionistica com- plementare non possano essere corrisposte in tutto o in parte a causa dell’omesso o insufficien- te versamento delle quote di contributi dovuti. Possono ri- chiedere l’intervento i lavoratori subordinati che, al momento del- la presentazione della domanda, risultino iscritti a una delle for- me pensionistiche complementari iscritte nell’apposito albo Covip. In caso di decesso subentrano nel relativo diritto i soggetti aven- ti titolo alla pensione diretta se siano stati indicati quali benefi- ciari nel contratto di adesione al fondo complementare. Nel caso di morte del titolare di una presta- zione pensionistica, la domanda potrà essere presentata dai sog- getti aventi diritto alla pensione di reversibilità. D. E in caso di fallimento del datore di lavoro? R. Sul punto va citata una risposta a quesito della Covip. Con riferi- mento alle omissioni contributive dei datori di lavoro assoggettabi- li a una procedura concorsuale, l’accertamento del credito del la- voratore, in caso di fallimento, amministrazione straordinaria e liquidazione coatta amministrati- va, avverrà con l’ammissione del credito stesso nello stato passivo della procedura. Nei casi, peral- tro limitati, in cui il giudice della procedura fallimentare individui nel fondo pensione l’unico sog- getto legittimato all’insinuazione nello stato passivo dei crediti per contributi non versati dal datore di lavoro, è opportuno che il fondo stesso si uniformi alla disposizio- ne del giudice e ponga in essere gli adempimenti necessari per la tu- tela dell’iscritto. Ciò anche avuto riguardo al fatto che l’insinuazio- ne nello stato passivo costituisce un presupposto per l’attivazio- ne da parte dell’aderente delle prestazioni erogate dal fondo di garanzia, unico presidio specifico per tutelare gli iscritti dalle omis- sioni contributive del datore di lavoro. (riproduzione riservata) I CENTO QUESITI di Carlo Giuro Cosa può fare il fondo pensione se l’azienda non versa i contributi
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